cuccioli-cane-parvovirosiIl Cimurro è una malattia infettiva virale del cane con  decorso clinico che può essere acuto, sub-acuto o cronico e che presenta una elevata mortalità.

Il Virus è della famiglia dei Paramixoviridae del genere morbillivirus di cui fa parte anche il morbillo dell’uomo ma il cimurro NON è un infezione dell’uomo e NON  è una Zoonosi. Per zoonosi si intende una malattia che può essere trasmessa dagli animali all’uomo.

Il virus del cimurro, sebbene sia contagioso da cane a cane, ha una scarsa resistenza ambientale in quanto è sensibile ai raggi UV, al calore, al disseccamento e viene rapidamente inattivato dai comuni disinfettanti.

Per fare un esempio ha una sopravvivenza in ambiente di circa un ora a 35°C e di circa due ore a 20°C.

La via principale di eliminazione del Virus è quella respiratoria, cioè tramite aerosol in un contatto diretto o comunque molto ravvicinato, ma può anche essere presente in tutti gli escreti e secreti. Rarissimo è invece il contagio per contatto indiretto vista la scarsa resistenza in ambiente esterno.

Per questo motivo quando si sviluppano “epidemie” da cimurro  queste nascono da condizioni di scarsa igiene e sovraffollamento in cui i cani sono in stretto contatto. Nella gestione degli allevamenti e dei canili qualora ci sia un soggetto con sintomatologia sospetta questo deve essere posto in isolamento per tutto il tempo necessario che serve per la diagnosi certa e se positivo fino a oltre 90 giorni. Per isolamento si intende in adeguato box in cui il cane e le sue deiezioni non possono venire a contatto con altri soggetti.

L’infezione avviene attraverso l’inalazione di aereosol di materiale infetto rappresentato dalle escrezioni respiratorie, urinarie e fecali. Il virus inizialmente replica a livello dei tessuti linforeticolari, prima locali e poi sistemici (milza, timo, midollo osseo), causando principalmente linfopenia distruggendo i linfociti sia B che T. La successiva evoluzione della malattia e la sua gravità dipendono dalla risposta immunitaria umorale e cellulomediata che possono determinare l’evoluzione verso una forma di diversa gravità con diffusione del virus ai tessuti epiteliali (cutanei, respiratori, gastroenterici, urogenitali) e al sistema nervoso centrale o verso una forma subclinica fino alla guarigione. I soggetti guariti eliminano il virus per 60-90 giorni e restano immunizzati per tutta la vita, sebbene condizioni sfavorevoli (malattie intercorrenti, terapie immunodepressive, stati di stress quali gravidanza e allattamento) possano determinare un abbassamento dell’immunità protettiva.(1, 3) La forma grave generalizzata classica di cimurro si manifesta all’inizio con congiuntivite acuta associata a scolo oculare sieroso e tosse secca che poi diventa grassa e produttiva per complicazioni batteriche con crepitii e rumori aspri all’auscultazione del torace. Compaiono quindi ipertermia (>40°C), depressione del sensorio e anoressia.

La localizzazione gastrointestinale del virus determina, circa 10-20 giorni dopo l’infezione, la comparsa di vomito e diarrea spesso emorragica con possibili complicazioni secondarie (quando è questo quadro a predominare è indispensabile porre la diagnosi differenziale con la parvovirosi). Da 2 settimane a molti anni dopo i primi segni sistemici, alcuni animali (anche con infezione subclinica) sviluppano segni neurologici quali convulsioni, depressione, atassia, paresi, paralisi e mioclonie di singoli gruppi muscolari o estese. Se l’ospite non è in grado di sviluppare una risposta immunitaria,  compare un’encefalite demielinizzante acuta non infiammatoria fatale. Nel caso invece di una risposta immunitaria inadeguata il virus provoca una demielinizzazione su base infiammatoria. La cosiddetta encefalite del cane anziano si manifesta tardivamente con cecità di origine centrale, alterazioni comportamentali, demenza, anteropulsione e movimenti in circolo compulsivi, diminuzione dei riflessi posturali e aumento di quelli spinali (diagnosi differenziale con encefalopatia o meningoencefalomielite granulomatosa)

CANE-MALATO-596x360La diagnosi clinica del cimurro nel cucciolo spesso presenta delle difficoltà soprattutto nelle forme atipiche e il ricorso al laboratorio diventa indispensabile. Tuttavia, non esiste un unico test che possa permettere di emettere una diagnosi definitiva poiché un risultato negativo non esclude la presenza del virus. Per arrivare a una corretta diagnosi sono fondamentali, oltre a ai sintomi clinici osservati, la storia clinica (in particolar modo la provenienza da canili, allevamenti o negozi) e l’anamnesi vaccinale del cucciolo. La terapia è sintomatica e l’unico approccio efficace per la profilassi del cimurro è la vaccinazione che può essere anticipata anche a 4-6 settimane di età utilizzando un vaccino potenziato

La nostra clinica dispone per la gestione dei pazienti infettivi di una degenza riservata per il ricovero e la terapia, e di una sala visite con ingresso esterno separato in caso di visite su animali in cui si sospetti fin da subito la contagiosità.degenza

Inoltre la Clinica è certificata Buone Pratiche Veterinarie (BVP) dall’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani nella gestione delle degenze e ricoveri e le linee guida adottate seguono una precisa metodica come da certificazione UNI EN ISO 2001:2008.

La Clinica Veterinaria Camagna è l’unica a Reggio Calabria ad avere certificazione BPV e ISO che garantiscono la qualità di ogni prestazione con una metodologia e dei protocolli approvati e standardizzati.

Nella nostra struttura tutte le superfici e le attrezzature utilizzate durante le visite vengono regolarmente pulite e disinfettate con prodotti ad azione battericida e virucida ( Golmar GD90 e Virkon S) per ridurre al minimo qualsiasi potenziale rischio di contaminazione ambientale.

 

Allegati:

Certificato BPV – Certificato ISO

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